Caricamento...

Quartiere CECA

Anno: 1957 - 1957

Località: Sesto San Giovanni, Est

Indirizzo: Via Catania, Via Pisa

Destinazione d'uso: Quartiere residenziale

Progettista: BBPR

La CECA (Comunità Europea del Carbone e dell’Acciaio) fu creata col Trattato di Parigi del 1951 allo scopo di unificare la produzione di sei nazioni (Belgio, Francia, Germania, Italia, Lussemburgo, Paesi Bassi) sopprimendo i diritti di dogana che frenavano la libera circolazione di alcune materie prime legate all’industria pesante. L’Italia riuscì a entrare nel gruppo dei sei paesi pur non essendo un produttore storico di carbone e acciaio grazie all’opera di Alcide De Gasperi, saldamente intenzionato a reinserire l’Italia nel circuito politico internazionale. La CECA, in questo senso, è considerata come un organo precursore della CEE, istituita con il Trattato di Roma del 1957.

 

Nel 1953 l’Alta Autorità della CECA attiva una commissione speciale allo scopo di definire nuove tipologie abitative che rispondano alle mutate condizioni politiche ed economiche, coinvolgendo, a rappresentanza dell’Italia, il gruppo BBPR.  I tentativi della commissione di redigere un progetto di prefabbricazione pesante basato su un abaco di elementi standardizzati, declinabili secondo le specificità climatiche di ogni paese, naufragano nel confronto con l’arretratezza della industria edilizia dell’epoca, e dell’Italia in particolare. Si adottano perciò sistemi costruttivi tradizionali, inserendo, quando possibile, elementi standardizzati in acciaio, e godendo di un finanziamento degli Stati Uniti d’America di mille dollari per ogni abitazione. Per il quartiere-pilota di cinquanta alloggi realizzato a Sesto San Giovanni, i BBPR insistono «affinché fosse accolta la concezione che ogni singola casa è inscindibile dalle sue relazioni con le altre case» e che «il rapporto di vicinato caro agli Italiani sia ottenuto con una prossimità tra casa e casa».

 

Il progetto è un’ulteriore ricerca sul tipo della casa a schiera: gli edifici sono tutti a due piani fuori terra, alcuni con alloggi duplex, altri con due appartamenti sovrapposti. Nel secondo caso la scala d’accesso al piano superiore, accostata alle facciate cieche, diventa un elemento compositivo che arricchisce il disegno del quartiere. L’inedita pianta degli edifici, composta da due trapezi isosceli accostati lungo la base minore a formare una figura a farfalla, è studiata per consentire una grande varietà di aggregazione delle unità di base al fine di evitare la monotonia tipica delle case a schiera e di ottenere una ricchezza di spazi aperti – che sono spazi di relazione per gli abitanti del quartiere – che compensi la limitatezza dei mezzi costruttivi impiegati. Poco dopo lo studio BBPR utilizza la medesima conformazione a farfalla delle abitazioni per il quartiere CECA «Le Loggette» a Napoli e per il quartiere IACP «Moriggia» a Gallarate in provincia di Varese.

 

Paolo Brambilla