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Quartiere San Felice

Anno: 1967 - 1975

Località: Segrate, Sud

Indirizzo: via Rivoltana, Strada Provinciale 160

Destinazione d'uso: Quartiere residenziale

Progettista: Ludovico Magistretti, Luigi Caccia Dominioni, Giorgio Pedroni

Osservando la planimetria di Milano-San Felice il primo dato significativo è la volontà dei progettisti di delimitare anche fisicamente l’estensione del nuovo quartiere, configurando una sorte di enclave separata dalla realtà urbana caotica e sovraffollata. Il tema del verde e della bassa densità è l’elemento caratterizzante su cui Vico Magistretti, in collaborazione con un altro esponente di spicco della generazione attiva nel dopoguerra come Luigi Caccia Dominioni, punta per conferire quel carattere di esclusività necessario al tipo di clientela medio-borghese cui esplicitamente è destinato l’intero complesso.

 

Certamente la tradizione della città giardino è un punto di riferimento per i due progettisti: la planimetria dalle linee mosse, la netta gerarchizzazione dei percorsi, il rapporto fra aree edificate e verde collettivo e non da ultimo la volontà di ricorrere a una vasta gamma di diverse tipologie abitative si rifanno sicuramente al modello howardiano, anche se non sono certo assenti importanti influenze dell’orizzonte nordico del dopoguerra. Nel caso specifico italiano quest’esperienza si pone anche come uno dei primi esempi di quel fenomeno di fuga dalla città da parte dei ceti più abbienti, alla ricerca di soluzioni che integrassero alti standard qualitativi di carattere urbano a vantaggi tipici di un ambiente naturale.

 

La superficie dell’intera area interessata è di 800.000 metri quadrati. Il lago costituisce lo spazio di aggregazione attorno a cui si dispongono un centro sportivo con dieci campi da tennis, una piscina e un campo da golf, mentre un grande centro commerciale è collocato in corrispondenza dell’ingresso. L’elemento caratterizzante la planimetria è la strada carrabile a ferro di cavallo su cui si dispongono le dieci torri cruciformi,  in posizione baricentrica rispetto al reso del quartiere. Tali torri, nel loro linguaggio scarno e caratterizzato da compatti balconi dal forte aggetto, ricordano da vicino l’edificio di piazzale Aquileia (1962-64). Dal ferro di cavallo si dipartono le sinuose arterie terminanti in cul de sac su cui si allineano le altre tipologie residenziali: direttamente sul fronte strada gli edifici a schiera la cui altezza varia da due a quattro piani, mentre in posizione più arretrata si dispongono le case unifamiliari, immerse nel verde e maggiormente protette rispetto alle vie principali di scorrimento. Completa il quartiere il piccolo edificio della portineria centralizzata e degli uffici amministrativi, situato a fianco del centro commerciale e caratterizzato dalla peculiare forma ellissoidale con struttura in cemento armato e copertura in lastre di rame.

 

Federico Ferrari