Scultura per una scala

Negli anni tra il ’59 e il ’61 avviene la definitiva affermazione di Somaini a livello internazionale e viene riconosciuta l’originalità della sua ricerca plastica di tipo informale nel panorama dell’arte contemporanea. Da questo momento in poi, la collaborazione con Caccia Dominioni, non appare più solo circoscritta all’ideazione di pavimenti in mosaico, bensì, qualora la committenza si dichiari disponibile, connessa con la progettualità plastica dell’artista.

Nel 1962 Somaini riceve dall’amico architetto l’incarico di studiare un grande intervento per l’atrio dell’edificio per la famiglia di Piero e Carla Bassetti. La casa è un palazzetto settecentesco internamente svuotato da Caccia Dominioni e rifatto nella planimetria. L’opera fu eseguita in piombo, aggredito con la fiamma ossidrica e pulito nelle parti concave. L’intervento si configura come emblema di un vero ribaltamento in atto riguardo al concetto di integrazione, rovesciando di fatto il rapporto con lo spazio architettonico. E in tale frattura, che rivendicava un ruolo non più solo paritario, ma tale da modificare lo spazio architettonico in direzione “espressiva”, “evocativa” o “partecipata”, non è secondario il magistero di Lucio Fontana.

L’opera di via Gesù appare un presentimento delle utopie di “Urgenza nella città” di un decennio più tarde: progetti e fotomontaggi di eventi plastici per l’ambiente urbano che impongono un confronto quotidiano con la proposta plastica, nel vissuto della città moderna.

Paolo Campiglio