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Concorsi e qualità dell'Architettura

Dal 07.06.2011 al 07.09.2011

dopo il CNA e l'intervento del nostro Presidente Daniela Volpi sul Corriere, Proposta di legge e petizione promossa da 'Progetti e Concorsi', sottoscritta da tutti gli Ordini nazionali

Firmata da tutti gli Ordini italiani in occasione della Conferenza Nazionale la petizione del Sole 24 Ore per una legge a favore di qualità e concorsi di seguito descritta. Clicca qui  per il testo integrale e la sottoscrizione

Simbolicamente è come  se avessero firmato  tutti gli architetti  italiani. La sottoscrizione  degli Ordini  provinciali, alla Conferenza  nazionale degli Ordini tenutasi  venerdì 27 e sabato 28  maggio a Roma, rilancia in maniera  ufficiale la proposta di  legge popolare per l'architettura  avanzata da «Progetti e Concorsi» e apre il cammino verso  la sua approvazione.  «Da parte nostra la sottoscrizione  rappresenta una presa di  posizione molto forte - sottolinea  il presidente del Consiglio  nazionale degli architetti, Leopoldo  Freyrie -. Porteremo la  legge sul tavolo del ministro  dei Beni culturali, Giancarlo  Galan, chiedendo un suo impegno  a portare avanti la legge.  Abbiamo già ricevuto dei segnali  positivi in questo senso».  (...)  L'iniziativa di «Progetti e  Concorsi» è stata al centro della  Conferenza nazionale degli  architetti, in cui si è discusso  di come ridare smalto al ruolo  dei professionisti, rimettendo  il progetto al centro del processo  edilizio. Oltre a eliminare  gli sbarramenti legati a curriculum  e fatturato, per facilitare  l'accesso al mercato degli studi  più giovani Freyrie rilancia  anche l'idea dei quaderni della  giovane architettura. sul modello  francese dei "cahiers de jeunesse",  in modo da permettere  a 100 giovani progettisti selezionati  attraverso un bando annuale,  di ottenere un "pass"  per gare.  (...)    

 

“per la scelta dei progetti degli spazi espostivi dell’Expo 2015, impegnatevi a bandire concorsi di architettura”.
Lettera Aperta degli Architetti italiani a Letizia Moratti e a Giuliano Pisapia

Milano, 18 maggio 2011. “Il tema dell’Expo 2015 è stato tra quelli su cui maggiormente si è giocata la campagna elettorale per l’elezione a Sindaco di Milano e il cui risultato ora vi vede impegnati nel ballottaggio. Ed è proprio sull’Expo che chiedo ad entrambi un forte e solenne impegno, una dichiarazione esplicita e formale: la scelta dei migliori progetti per la realizzazione degli spazi espositivi e di supporto per l’Expo – per far prevalere il merito e la trasparenza - avvenga attraverso i Concorsi di Architettura.”

E’ questo uno dei passaggi della Lettera Aperta inviata a Letizia Moratti e a Giuliano Pisapia da Leopoldo Freyrie, presidente del Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori.
“Sin dal Rinascimento, infatti, - continua la Lettera - il Concorso di Architettura è il miglior strumento pubblico di mediazione e di confronto tra Istituzioni e cittadini, al fine di assicurare una corretta e condivisa trasformazione della città e del territorio. E, se Milano deve rinascere – come entrambi sostenete nei vostri programmi – questo è un modo reale ed autentico per andare in quella direzione.”

“Il Consiglio nazionale degli Architetti - continua ancora - ritiene che se chi di voi siederà a Palazzo Marino si impegna sin d’ora ad usare lo strumento del Concorso di Architettura per un evento internazionale così importante come l'Expo, ciò sarà di esempio per tutte le Pubbliche Amministrazioni che - come previsto nella Risoluzione Europea firmata da tutti i premier dell'Unione – sono chiamate “a promuovere la qualità architettonica attraverso politiche esemplari nel settore della costruzione pubblica”.

L’appello del Consiglio nazionale – conclude la Lettera Aperta - è supportato anche dall’Unione Internazionale degli Architetti, dal Consiglio degli Architetti d’Europa e dal Forum Europeo per le politiche architettoniche. Richiamando i protocolli dell'Unesco e la Risoluzione del Consiglio dell’Unione europea sulla qualità architettonica dell’ambiente urbano e rurale - sottoscritta anche dal nostro Governo – questi organismi esprimono la loro preoccupazione nel vedere che l’Italia, patria dell'architettura, non sappia o non voglia attivare pratiche virtuose per la selezione della qualità dei progetti”.


Expo: la fretta non giustifichi l’elusione delle regole
di Daniela Volpi, Corriere della Sera di mercoledì 25 maggio 2011

Vogliamo aprire una discussione per promuovere sia la qualità della città sia quella del progetto di architettura e del lavoro dei progettisti, chiedendo l’impegno a chi si candida al governo di Milano di non lasciare che questi temi restino, come troppo spesso è accaduto, lettera morta.
Anzitutto, essere sede di Expo deve diventare un’occasione per affrontare gli assetti territoriali dopo il 2015. Tutti i cittadini hanno diritto a vedere il proprio territorio qualitativamente migliorato e i progetti devono raggiungere questo obiettivo attraverso politiche esemplari che si possono riassumere in pochi principi fondamentali: la pratica costante del concorso di architettura, la diffusione e promozione della cultura architettonica per sensibilizzare committenti e cittadini, l’adozione di criteri condivisi a livello europeo nell'aggiudicazione degli appalti pubblici e privati.
Chiediamo quindi che il concorso sia la procedura principale per affidare le progettazioni e che si limiti rigorosamente il ricorso all’appalto integrato. L’occasione di Expo può avere un ruolo decisivo, purché non si invochi la fretta in vista della scadenza del 2015 per giustificare l'elusione delle regole. Chiediamo anche che l'amministrazione non modifichi progetti già realizzati o riprogetti aree su cui era stato vinto un concorso senza coinvolgere i progettisti.
Chiediamo la riorganizzazione degli uffici comunali che, a parte i problemi causati dalla complessità delle regole, non brillano per trasparenza ed efficienza.
Il Pgt esige un apparato burocratico più attrezzato. Proprio il nuovo Pgt, che speriamo venga adottato, se pur con le necessarie modifiche, pena la paralisi della città, può rappresentare un terreno di prova per semplificare l'attuazione da parte degli uffici del nuovo strumento urbanistico.
Negli ultimi anni Milano ha messo in cantiere grandi progetti. E se provassimo a portarli a termine?
Milano ha, come tutte le grandi metropoli, problemi di degrado delle periferie e carenza di abitazioni sociali. E se provassimo a risolvere almeno i più urgenti?


 

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