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Lab9a - con Maurizio Aroldi in via della Boscaiola a Milano

Dal 15.11.2010 al 15.11.2011

Una escursione tutta contemporanea nella morfologia urbana consolidata e la sua tipologia edilizia, di cui se ne attualizza il senso

Mi incontro con Maurizio Aroldi in via della Boscaiola, piena zona Isola, che insieme all’architetto Francesca Fiaccarini ha curato l’intervento oggetto del nostro Giornale di Cantiere di oggi .

Si tratta del completamento di un brano di tessuto urbano consolidato di edilizia residenziale, compiuto attraverso il recupero dei volumi esistenti di una vecchia stazione corrieri -recupero dei locali sottotetto ad uso residenziale e  frazionamento degli spazi  precedentemente adibiti a magazzino al piano terreno-, e l’accostamento di una nuova unità lungo il perimetro della corte esistente ed al suo interno, come vedremo operando in stretta continuità con il volume esistente.


L’intervento compiuto dallo studio Lab9a è molto più radicale di quanto appare.
Innanzi tutto, grazie a poderose sottofondazioni, è stato scavato un piano di box, anche sotto l’edificio esistente, affianco al quale è stato allineato, di pari sezione, un nuovo corpo di fabbrica, con struttura in ferro su 3 livelli, in stretto dialogo con i diversi fili fissi costituiti dagli elementi compositivi principali della porzione di corte esistente.
Ecco che allora la distribuzione dei nuovi appartamenti triplex si attua proseguendo il camminamento del ballatoio esistente. Oppure collocando dei ‘loft’ al piano terra, anche questi in tutta continuità con quelli ricavati negli ex magazzini del corpo esistente. Infine, la sezione della corte ha permesso di giustapporre un corpo di fabbrica opposto al principale, addossato al fronte cieco opposto, sotto cui si sviluppa la rampa carrabile dei box, e in cui trovano alloggio altri 3 appartamenti.

Una continuità dunque sia morfologica –attraverso il completamento del tessuto urbano-  che tipologica –corte distribuita a ballatoio- ma con l’introduzione di alcune eccezioni del tutto contemporanee, quali i loft al piano terra, i duplex nel recupero dei sottotetti, e i triplex nel nuovo corpo.
Attualità manifestata anche compositivamente, mediante un ponderato e sapiente gioco di relazione e rimandi nei confronti dell’impianto preesistente, per quanto dichiarando apertamente nel linguaggio costruttivo utilizzato la sua piena contemporaneità. Vediamo come.

Morfologicamente Il dialogo della nuova costruzione con l’esistente, come abbiamo visto, si instaura a partire dall’impianto, di cui si riprende appieno, condividendo la scala esistente, il carattere distributivo a ballatoio. Questo è ripreso dal nuovo intervento con medesima quota d’imposta  e sezione, ma dando un evidente segno del nuovo attraverso una composizione dei pieni e vuoti che se pur attento a non tradirne gli equilibri, ne densifica i vuoti, al punto da guadagnare un piano in più, pur segnando il volume in piena continuità con quello esistente,  grazie ai nuovi abbaini a filo della facciata, che costituiscono la vera quota di sommità, a sua volta segnalata dalla nuova pensilina in cristallo della nuova costruzione.
Il terzo livello si arretra inserendo un terrazzo/ballatoio anche in sommità, a servizio della seconda camera, alleggerendo di fatto il volume percepibile dalla corte.

I materiali utilizzati, di eminente carattere urbano, rendono tuttavia immediatamente riconoscibile la modernità del corpo nuovo rispetto ai molti richiami ‘rustici’ conservati della struttura esistente.
La pensilina in vetro di coronamento, esprime immediata l’attualità dell’intervento, così come si percepisce addentrandoci all’interno degli appartamenti la sensazione è medesima. Tagli di luce lungo la rampa di scale ottenuti con cavedi e camere in facciata, oscurate con efficaci griglie orientabili e automatizzate. Un ottima soluzione sia sotto l’aspetto della sicurezza che della privacy.
Soluzione che a quanto ci racconta Maurizio Aroldi è stata concordata molto rapidamente con gli uffici tecnici dell’Amministrazione comunale, confermando una volta di più come un atteggiamento chiaro e trasparente nelle intenzioni, rispettoso del carattere urbano in cui ci si insedia, pur attraverso un linguaggio formale contemporaneo, sia premiante anche nella rapidità di condivisione delle scelte.

Traspare negli oggetti disseminati negli spazi comuni, il carattere evidentemente comunitario evocato dalla corte, il cui paradigma non gira forse più attorno al lavorare, quanto alla qualità dell’abitare.
Maurizio ci racconta come i primi inquilini abbiano organizzato, non ancora completato il cantiere, visioni collettive delle partite dei mondiali attraverso proiezioni su grande schermo direttamente in corte.

Un intervento che attraverso la nuova costruzione consolida il tessuto urbano in cui si insedia, lo riconduce alla sua identità, rinnovando la sua espressione di qualità per chi vi abita.
La vita vi pulsa e con essa la città, fatta di storia che se non tradita, sa esprimere tutta la sua attualità.
Alla faccia di chi dice che l’architettura della città è cosa del secolo andato..

Francesco de Agostini

 

Edifici residenziali in via della Boscaiola 14 – Milano
Impianto a Corte di 3-4  piani per 32 appartamenti
Anno 2004-2008

Progetto e Direzione lavori:
lab9a
arch. Maurizio Aroldi
arch. Francesca Fiaccarini

collaboratori:
arch. Elisabetta Allievi

Committente:
ABC srl Edilizia Integrata

Progetto strutture:
Studio Brambilla Ferrari
ing. Francesco Ferrari da Grado

Dati dimensionali
Superficie complessiva: mq 933
Volume: mq 2.800
Superficie parcheggi: mq 1.400 (2 piani interrati)

 

 

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