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Urbanisti condotti nei quartieri di Milano per spiegare il PGT

Dal 15.09.2010 al 19.10.2011

Ora tocca ai cittadini esprimere le proprie proposte sul futuro di Milano. Un calendario di incontri zona per zona con gli urbanisti condotti per costruire le Osservazioni al Piano

All'indomani della pubblicazione del Piano presso gli uffici comunali, è cominciato con una assemblea giovedì 16 settembre a Palazzo Marino il programma che un raggruppamento di associazioni milanesi hanno messo a punto per spiegare il nuovo Piano urbanistico alla città.

Il circolo milanese Libertà e Giustizia, Legambiente Lombardia, ACLI provincia Milano e Monza-Brianza, ARCI provinciale di Milano, unite dalla convinzione che il piano per la città è uno strumento fondamentale rispetto a cui l'amministrazione cittadina, fino ad oggi, non è stata capace di attivare un percorso di consapevolezza e partecipazione civica alle scelte, aprono il confronto con i cittadini attraverso una serie di incontri con le realtà delle diverse circoscrizioni milanesi.

In occasione di questo primo incontro si sono sentite le voci di un opposizione che nel dibattimento in Consiglio si è dimostrata costruttiva all'impianto del Piano approvato.
Emergono così alcune questioni che sicuramente torneranno nella discussione delle Osservazioni prima della adozione del Piano, prevista nei tempi tecnici per il 14 febbraio.
Coincidendo però con la data ultima utile prima dello scadere della presente legislazione, troppa discussione appare, nelle parole degli esponenti di maggioranza un rischio per la città che significherebbe, come dice il Capogruppo PdL Gallera "fermare lo sviluppo della città per due anni".
E cui invece i 3 candidati alle primarie, presenti in aula, in un inedito intervento finale  sembrerebbero unanimamente suggerire di puntare per riaffrontare il tema con tempi e modi più appropriati, là dove il sistema delle varianti non appare aver fermato proprio nulla (Landonio, gruppo misto).

ecco alcuni spunti emersi nel corso della serata, che torneranno sicuramente all'ordine del giorno nei prossimi incontri con gli urbanisti condotti nelle diverse zone della città.

denominatore comune, la mancanza di identità della città che emerge dal piano. Un idea di città è necessaria per orientare le scelte affinchè queste non siano nelle mani esclusive dei poteri forti (leggi: economici).

  • la densificazione, proposta attorno alle infrastrutture, non può venir prima di questa. Nel piano non si dice infatti a quali risorse si intende attingere per la loro realizzazione.

  • Il verde: la salvaguardia del parco sud in contraddizione con gli indici edificatori spalmati su di esso. Se da parco agricolo lo indico come verde fruibile è presto fatto il raddoppio del verde, ma che c'era anche prima

  • La reale libera scelta cui il piano dice di ispirarsi dovrebbe significare: creare le condizioni perchè si possa scegliere.

  • Gli alloggi sociali: cosa sono i 30.000 alloggi di fronte a 22.000 domande odierne all'Aler. E gli spazi associativi? quali saranno i nuovi abitanti della nostra città, la dove sono previsti 750.000 emigrati residenti in più.

  • Quale macchina amministrativa riuscirà a gestire la quantità di richieste di microinterventi che scaturiranno da questo PGT.

  • La perequazione, senza un ente costituito che la gestisca, presagisce un gran lavoro per gli avvocati

  • gli scali ferroviari, risorsa ancora aperta, su cui il piano non si esprime compiutamente, necessita di azioni di controllo che non sembrano essere previste 

Al termine un non previsto intervento dei 3 candidati alle primarie del centro-sinistra.

Stefano Boeri: il Piano è la carta di identità della città. Dovrebbe quindi descriverne i connotati, e questo PGT è privo di conoscenza reale della città. Non esiste un censimento del volume di edilizia non utilizzata. Sappiamo di 80.000 appartamenti e di 900.000 mq di uffici sfitti: se non conosci lo stato d'uso, come fai a proporne il rinnovamento?
La perequazione non è un nuovo strumento, che in Emilia ha sostituito l'esproprio per operazioni di pubblica utilità. Ma quanto proposto a Milano è qualcosa di vago cui dobbiamo dare un approfondimento delle regole.
Infine non si vede il tempo lungo del respiro della città, per cui è meglio pensare di rimetterci mano nella prossima legislazione.

Valerio Onida: sulla filosofia del Piano, l'attenzione a cosa rimarrà nel tempo non appare, e la politica ha il compito di comporre gli interessi di tutti i cittadini

Giuliano Pisapia infine richiama la ostentata mancanza di regole all'interno di questo piano, la cui mancanza è un invito all'abuso.
Trova un gioco da baro quello di fornire numeri che vengono via via contraddetti, e ricordiamo che Milano è città metropolitana per legge, ed a questa dovrebbe riferirsi il Piano.

aggiornamento quindi alle serate zona per zona, di cui di seguito il programma  

Zona 2: lunedì 20 settembre, ore 21, Casa della Carità in via Brambilla 10
Zona 7: giovedì 23 settembre, ARCI Olmi in via degli Ulivi 2
Zona 4: lunedì 27 settembre, ARCI Corvetto in via dell'Oglio 21
Zona 6: giovedì 30 settembre, ACLI Barona in via Boffalora 110
Zona 3: lunedì 4 ottobre, ACLI Lambrate in via Conte Rosso, 5
Zona 8: venerdì 8 ottobre, Parrocchia Maria Regina Pacis in via Uruguay, 31
Zona 5: lunedì 11 ottobre, ARCI Bellezza in via Bellezza 16/A
Zona 9: giovedì 14 ottobre, 'La Fonderia' in via Tahon di Ravel
Zona 1: lunedì 18 ottobre, 'Artemisia' in via C. Simonetta 16

Alle serate parteciperanno, in qualità di esperti:
Pietro Lembi, Piero Nobile, Paolo Galuzzi, Piero Cafiero, Emilio Guastamacchia, Christian Novak, Laura Pogliani, Marco Engel, Paolo Mazzoleni, Piergiorgio Vitillo, Andrea Arcidiacono

Ad ogni serata saranno invitati ospiti rappresentanti della cultura milanese tra cui:
Don Virginio Colmegna, Manuel Ferreira, Diego Parassole, Antonio Bocola, Gianni Barbacetto, Piero Colaprico, Moni Ovadia, Luca Mangoni, Renato Sarti


Francesco de Agostini

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