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Gio Ponti. La vida es sueno

Dal 03.10.2008 al 10.10.2009

Giovedì 2 ottobre al Design Museum in Triennale si è aperta la "Trilogia d'amore" con la proiezione del video "Gio Ponti. La vida es sueno". Il 9 ottobre sarà il turno di Lucio Fontana

Giovedì 2 ottobre al Design Museum della Triennale è stato proiettato, in anteprima assoluta, il film-documentario su Gio Ponti “La vida es sueno” ("La vita è sogno"). Realizzato dallo Studio Metamorphosi, con la regia di Marco Poma e il coordinamento artistico di Nanda Vigo, il video è il primo della “Trilogia d’amore” dedicata ai maestri dell’arte italiana del dopoguerra. La saletta è stata presa d’assalto e già mezz’ora prima della proiezione i posti erano esauriti, a testimonianza del grande interesse che circonda la figura di Gio Ponti, a quasi trent’anni dalla sua scomparsa.

L’incipit, alla John Ruskin, non poteva essere più suggestivo: l’arrivo a Milano, in treno, è salutato da due grandi sentinelle che accolgono il viaggiatore con i loro profili, da una parte il Grattacielo Pirelli, agile ed elegante, immerso nella nebbia invernale e dall’altra la Stazione Centrale, severa e imponente; due diversi volti della milanesità, sospesa tra castigata eleganza e volontà di potenza. Il film, attraverso i suoi 62 minuti, scivola via piacevole tra cinegiornali, immagini di repertorio, spezzoni di celebri opere cinematografiche cui compaiono opere del maestro (“La notte” di Antonioni e “Boccaccio ‘70” di Monicelli) e contributi di personaggi che lo hanno conosciuto come Gillo Dorfles e Cesare Casati.

Protagonista di un secolo di storia, Gio Ponti è stato una delle poche figure in grado di essere apprezzato tanto a livello locale quanto nel contesto internazionale, con un’opera che attraversa una molteplicità di stili, dalle prime realizzazioni novecentiste alla disinvolta modernità degli ultimi progetti. Grande spazio viene dedicato ai figli Lisa, Titta, Giovanna e Giulio che, completano il quadro della ricostruzione della vita di Gio attraverso una ricca e sfaccettata aneddotica. Ne emerge dunque il profilo di una figura poliedrica, ispirata da una concezione della bellezza classica, che ha condotto la sua esistenza con incrollabile vitalità.

Oltre a confermare la recente tendenza a raccontare l'architettura attraverso il grande schermo, il film aggiunge, nello sterminato corpus critico dedicato al maestro, la descrizione dei suoi aspetti umani senza rinunciare a qualche inevitabile tono celebrativo.

La "Trilogia d'amore" proseguirà i prossimi due giovedì, sempre alle ore 19:00, con i video dedicati a Lucio Fontana e Pietro Manzoni.

Alessandro Sartori

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