Dal 15.01.2015 al 15.02.2015
Un resoconto dell'inaugurazione della mostra, aperta fino al 30 gennaio, dedicata ai progetti vincitori dei 3 concorsi svolti dalla Amministrazione secondo criteri partecipativi e attraverso la piattaforma Concorrimi, promossa dal nostro Ordine
Mercoledì 14 gennaio 2015 alle ore 18 è stata inaugurata, presso la tensostruttura predisposta dal Comune sul Cavalcavia Bussa, l'esposizione dei 30 progetti finalisti dei tre concorsi internazionali per Padiglione Infanzia, Nuovo Centro Civico e Cavalcavia Bussa, come abbiamo più volte raccontato banditi dal Comune di Milano utilizzando per la prima volta la Piattaforma online Concorrimi, strumento digitale concepito e sviluppato dal nostro Ordine. La mostra sarà aperta fino al 30 gennaio, e propone altre occasioni di confronto.
Il Cavalcavia Bussa è da considerarsi fulcro della riqualificazione urbana del quartiere Garibaldi Repubblica, un brano di città che ha bisogno di ritrovare la sua identità cercando di garantire i servizi necessari ai cittadini, e ricucire la frattura tra quartiere Isola e area Garibaldi. Per questo, racconta la vicesindaco Ada Lucia De Cesaris in apertura, per la progettazione dei servizi previsti sull’area, si è pensato di proporre una forma partecipata di elaborazione della domanda, cui è conseguito il bando dei concorsi dedicati ai singoli temi attraverso l’utilizzo della nuova piattaforma Concorrimi, strumento innovativo ottenuto grazie alla stretta collaborazione tra Comune e il nostro Ordine, attraverso cui hanno partecipato oltre 800 progettisti di cui molte adesioni internazionali.
"Il bello comincia ora - sottolinea la vicesindaco - iniziare a lavorare per vedere la realizzazione e consegna dei progetti alla città". Una proposta sperimentale di pianificazione che non deve intendere i processi partecipativi come occasioni isolate e spontanee, quanto necessaria fase procedurale alla messa a punto del programma.
"Il buon esito di questo processo ci spinge a pensare che possa funzionare da progetto pilota adattabile ad altre zone della città che necessitano di dinamiche di rigenerazione urbana" afferma Luca Simi, portavoce del Consiglio di Zona 9, di cui presiede la commissione urbanistica. La logica progettuale, afferma, non è l'immaginario delle grandi funzioni urbane, ma deve intercettare le reali esigenze di chi vive il quartiere nella sua quotidianità. Per questo i progetti necessitano del coinvolgimento della cittadinanza, e l'utilizzo della piattaforma online ha dimostrato che fare concorsi realmente aperti a tutti può portare ad ottimi risultati.
Uno strumento utile, trasparente, in grado di garantire l'anonimato dei partecipanti e la fluidità delle procedure, senza dimenticare il risparmio di risorse dal punto di vista sia dell'ente banditore che dei partecipanti. Per Valeria Bottelli, Presidente dell'Ordine degli Architetti di Milano, la piattaforma Concorrimi risponde alla sfida di fornire uno strumento di gestione dei bandi flessibile, adattabile alle diverse casistiche e in grado di diventare uno standard anche a livello nazionale, sia del comparto pubblico ma anche privato, uno strumento innovativo ma soprattutto solido e a prova di ricorso.
Un dato importante emerso, spiega Tancredi, è quello relativo all'età dei partecipanti; tutti i progettisti vincitori non superano i 35 anni di età. I giovani architetti, italiani e non, si dimostrano quindi progettisti maturi capaci di produrre progetti di qualità. È stata un'esperienza impegnativa ma il buon esito del processo è il frutto della stretta collaborazione tra i diversi attori.
Il Comune di Milano è impegnato a realizzare le opere rapidamente: è già stata fatta la conferenza dei servizi, predisposte le delibere di approvazione dei progetti preliminari. L'obiettivo è quello fare partire i cantieri nei primi mesi del 2016. Infine sottolinea il ruolo strategico dei progetti proposti nel più ampio quadro di riqualificazione dell'area di Porta Nuova: nonostante le ridotte dimensioni, si tratta di opere capaci di attivare processi virtuosi e non circoscritti.
Ada Lucia De Cesaris tiene a sottolineare che l'oggetto del dibattito è rappresentato da opere pubbliche, le quali richiedono tempi burocratici adeguati, e che ora va riavviata la fase partecipativa riguardo cui ringrazia la prof. Marianella Sclavi per il percorso fin qui seguito.
A Giulio Ernesti, docente di urbanistica presso la facoltà di Pianificazione del Territorio dell’Università Iuav di Venezia, il non facile compito di illustrare questo percorso partecipato. Un continuo, processo supportato da strumenti e azioni che vede attive nuove professionalità, in cui le pratiche messe insieme moltiplicano gli effetti riguardo il tema.
Una continuità fatta da: incontri, un blog dedicato, seminari di definizione del significato e delle funzioni, interviste, creazione di spazi dedicati a questo dialogo, laboratori di visioning dove confrontarsi riguardo la ricchezza e complessità dello spazio, per giungere alla charrette finale di sperimentazione progettuale. Un processo che mette in discussione il tradizionale tecnicismo professionistico, o il determinismo colto, poiché propone nuove forme di apprendimento basate su un repertorio di conoscenze spiazzante rispetto alle categorie ‘scientifiche’, legate appunto alle pratiche d’uso.
Oggi si apre una terza fase, afferma Giulio Ernesti, a seguire la partecipazione alla formulazione del bando e il progetto, in cui la discussione pubblica dei progetti vincitori cercherà di coniugare le visioni dei progetti con le istanze e soprattutto gli usi dei cittadini, attraverso una modalità dialogica e responsabile. Una affermazione dunque di cittadinanza attiva che scavalca le derive decisioniste e propone una forma partecipativa di democrazia.
A chiusura dell’incontro la presentazione dei progetti vincitori da parte dei loro progettisti, cui rimandiamo alla nostra sezione dell’Osservatorio Concorsi per ogni approfondimento riguardo Padiglione Infanzia, raccontato da Navarra del gruppo barrio + balmaseda, il Nuovo Centro Civico raccontato da Alessio Bernardelli del gruppo KM 429 architettura e il Cavalcavia Bussa, di cui ha parlato Nina Artioli del gruppo T SPOON.
Alessandro Stabilini e Francesco de Agostini