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Piano di Governo del Territorio di Milano, si riparte

Dal 10.01.2017 al 26.03.2017

Approvate dalla Giunta Comunale le linee guida per l’avvio del procedimento di modifica del PGT. Tempo fino al 27 marzo per le osservazioni. Inviaci le tue proposte migliorative da discutere al tavolo della Amministrazione

La Giunta comunale ha approvato giovedì 29 dicembre 2016 le linee guida per l’avvio del procedimento di aggiornamento del Piano di governo del territorio (PGT), che prevede la redazione del nuovo Documento di piano e delle varianti del Piano dei servizi e del Piano delle regole, nonché il relativo procedimento di Valutazione ambientale strategica (VAS). L’aggiornamento dovrà essere portato a termine entro il 21 novembre 2017, data di scadenza dell’attuale Documento di Piano.

Dalla data della pubblicazione dell’avviso di avvio, cittadini e portatori di interesse hanno a disposizione 60 giorni per la presentazione di suggerimenti e proposte, ovvero fino al 27 marzo.
Abbiamo dunque predisposto l'indirizzo, disponibile fino a fine febbraio:
pa@ordinearchitetti.mi.it
per la raccolta delle vostre proposte da portare al tavolo di discussione con l'Assessorato.

Ma vediamo di seguito le linee guida approvate dalla Giunta

Il nuovo Piano dovrà rispettare le nuove disposizioni legislative regionali e gli indirizzi di nuovi strumenti di pianificazione sovraordinata intervenuti dopo l’approvazione del PGT attualmente vigente, in particolare le nuove norme per:
- la minimizzazione del consumo di suolo a favore della riqualificazione delle aree già urbanizzate dismesse e da rigenerare. 
- la redazione di un Piano per le Attrezzature Religiose separato e facente parte del Piano dei Servizi 
- iniziative di messa in sicurezza del territorio e per l'attenuazione del livello di rischio idrogeologico.

Inoltre sono stati approvati nuovi strumenti di pianificazione sovraordinata, come il Piano Territoriale Regionale (PTR), il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP), il Piano Strategico Triennale del Territorio Metropolitano (PSM) (2016-2018) della Città Metropolitana di Milano, il Piano di Gestione del Rischio di Alluvioni del Distretto Idrografico Padano (PGRA) del Comitato Istituzionale dell’Autorità di bacino del Fiume Po.

Sono state redatte 5 linee guida su cui si baserà il processo di revisione del Piano

Attrattività e inclusione
: si vuole aprire a una visione metropolitana delle politiche di governo del territorio favorendo l’innovazione e mobilitando le comunità locali nel trattamento dei problemi di trasformazione e crescita sostenibile della città.
Si intende inoltre favorire l’inclusione sociale di persone e gruppi svantaggiati, in particolare attraverso le politiche per la casa e la messa a disposizione di spazi da destinare all’accoglienza. Importante sarà inoltre semplificare l’impianto normativo perché possa essere fattore abilitante per lo sviluppo, in modo da attrarre investimenti.
Bisognerà facilitare l’integrazione tra programmazione urbanistica e le politiche di mobilità, così come favorire il ruolo del commercio come opportunità per incentivare l’attrattività urbana e rivitalizzare ambiti carenti di servizi.

Rigenerazione urbana: le politiche di rigenerazione urbana dovranno adattarsi alle differenti necessità e opportunità delle parti del territorio e della società locale, incentivando modalità di riuso, riciclo e rinnovamento della città esistente e del suo patrimonio edilizio.
Bisognerà promuovere attività economiche innovative, aggiornare le modalità di incentivazione rispetto ai temi dell’efficienza energetica e alla realizzazione di housing sociale, attivare forme di riuso temporaneo degli immobili, impedendo così il degrado e l’abbandono del patrimonio esistente.
Si vuole inoltre individuare strumenti finalizzati al recupero degli edifici abbandonati e dei luoghi del degrado, a partire dalle mappature già effettuate, oltre a incentivare i percorsi di bonifica finalizzati a migliorare la qualità dei suoli.

Resilienza: Bisognerà sviluppare strategie urbane orientate alla gestione efficace dei rischi ambientali, ad esempio attraverso regole orientate ad incrementare le aree a verde. In questo modo si incrementerà la capacità locale di ritenuta idrica e di drenaggio delle acque in occasione di eventi meteo estremi o di allagamenti dovuti ad esondazioni e innalzamento della falda in alcune aree della città.
Importante sarà anche promuovere interventi di rafforzamento della coesione sociale, anche grazie ad azioni di riqualificazione e rigenerazione urbana che prevedano spazi pubblici condivisi e dedicati a favorire lo sviluppo delle comunità locali.
Si dovrà puntare sulla riduzione del consumo di suolo, la valorizzazione delle aree agricole, lo sviluppo della rete ecologica e dei parchi.
Lavorare, infine, per la prima volta, su misure di mitigazione e riduzione del rischio idraulico in particolare del sistema dei fiumi Lambro, Seveso e Olona.

Qualità degli spazi e dei servizi per rilanciare le periferie: bisognerà definire una nuova modalità di aggiornamento della domanda di servizi in funzione della capacità di programmazione, anche attraverso sistemi di monitoraggio e interoperabilità dei dati con altri settori dell’amministrazione e con i Municipi.
Si vuole valorizzare la dimensione qualitativa dei progetti, ricorrendo in particolare a concorsi di idee, e rivedere le politiche legate all’housing sociale per soddisfare la pluralità della domanda e diversificare l’offerta.
Favorire infine la valorizzazione dello spazio pubblico come luogo di socialità e benessere, sperimentando strumenti orientati ad accrescerne la qualità attraverso le trasformazioni urbanistiche, anche mediante il coinvolgimento della cittadinanza.

Semplificazione e partecipazione: bisognerà semplificare sia la lettura delle norme, sia dei contenuti disciplinatori specifici .
Attivare un processo innovativo di ascolto della città, stimolando la partecipazione dei cittadini e di attori economici e sociali, al fine di sviluppare una maggiore condivisione degli obiettivi.

 

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