Dal 02.11.2011 al 02.12.2011
Lettera aperta al Sindaco di Milano e all'AD di Expo 2015 inviata dai Presidenti dell'Ordine degli Architetti e Ingegneri di Milano, di Assimpredil Ance e del CNAPPC
Pubblichiamo la lettera aperta trasmessa il 28 Ottobre 2011 al Sindaco del Comune di Milano Giuliano Pisapia e all'AD di Expo 2015 Spa Giuseppe Sala dai Presidenti dell'Ordine degli Architetti di Milano, di Assimpredil Ance, del CNAPPC e dell'Ordine degli Ingegneri di Milano
Egr. Avv. Giuliano Pisapia
Sindaco del Comune di Milano
Palazzo Marino - Piazza Scala, 2
20121 Milano
Egr.Dott. Giuseppe Sala
Amministratore Delegato
Expo 2015 S.p.A
Via Rovello, 2
20121 Milano
Milano, 27 ottobre 2011
Prot.n. 1110106
LETTERA APERTA
EXPO 2015 E LA FAVOLA DEI CONCORSI
Era il 31 marzo 2008 quando Milano conquistò l’Expo vincendo la sfida con Smirne.
Subito si è avviato il dibattito sulle opere pubbliche da realizzare in funzione di questo evento: nuove linee di metropolitana, la città del gusto e della salute, la via di terra e la via d’acqua, tre tracciati autostradali, un collegamento ferroviario ad alta velocità, un distretto avanzato per la tecnologia innovativa dedicata alla salvaguardia dell’ambiente e della salute.
Ambiziosi progetti territoriali che Expo avrebbe consegnato a Milano nel 2016.
18 mesi dopo la Consulta degli Architetti, nel presentare le linee guida alla compilazione del Masterplan ha proposto , per i manufatti architettonici, 15 aree di possibile concorso.
Dopo 8 mesi le aree si sono dimezzate e nei seguenti 4 mesi , siamo a maggio 2010, visti i tempi stretti cui si era giunti a causa delle indecisioni sul destino dei terreni, si è concluso che i Concorsi di progettazione previsti non si potevano più fare: accantonati a favore di una più agile gestione interna all’ufficio di Piano della progettazione preliminare, cui far seguire solo appalti integrati.
Expo SpA ha pubblicato la notizia e , pensando che la decisione sarebbe risultata piuttosto impopolare tra i professionisti, ha chiesto all’Ordine di Milano di collaborare alla stesura dei bandi affinché avessero caratteristiche tali da “ consentire una estesa partecipazione creativa, qualità architettonica e coinvolgimento dei giovani.”
In particolare è stato richiesto un contributo per la “definizione di criteri di selezione volti a tutelare i professionisti, a privilegiare la qualità del progetto sull’offerta economica, a lasciare libertà e discrezione ai progettisti e ad introdurre un punteggio legato alla reale partecipazione di giovani”
Anche l’attuale assessore arch. Stefano Boeri, allora progettista del masterplan insieme con la Consulta degli architetti, ha sostenuto in diverse occasioni che “bisogna riportare nella progettazione del sito Expo la scelta di concorsi pubblici di progettazione” e che “la gestione solo per concorsi appalto, non premia la qualità dell’architettura e svilisce la competizione tra i talenti creativi, che deve essere invece una delle grandi caratteristiche di Expo 2015”
Il contributo dell’Ordine è stato elaborato nella convinzione che Expo può e deve essere l’occasione per formulare e utilizzare nuove procedure, assumendo un ruolo innovatore e di sperimentazione nel panorama istituzionale del paese.
Nel novembre 2010 , in un contesto di perdurante e sempre più pesante crisi del settore , è apparso evidente che l’appalto concorso non era soddisfacente per i progettisti e risultava problematico per le imprese a causa degli elevati costi di partecipazione alla gara. Con spirito propositivo è stata, pertanto, elaborata e presentata a Expo SpA, insieme con Assimpredil Ance, il Consiglio Nazionale Architetti, l’Ordine degli Ingegneri, la bozza di una speciale procedura di gara per gli “affidamenti di opere funzionali a manifestazioni ed eventi di particolare interesse nazionale” , per i quali è rilevante l’esigenza di coniugare soluzioni architettoniche, innovative e di particolare attrattività, con tempi inderogabili e tassativi di realizzazione delle opere.
Questa bozza poteva risolvere alcune criticità insite nelle procedure esistenti e permesso permettere : la massima partecipazione dei progettisti; la scelta sulla qualità del progetto e non sull’offerta economica; la possibilità per le imprese di partecipare con un impegno economico ridotto.
Nella seduta n. 489 del 21 giugno 2011, su proposta dell’On. Mantini, la Camera dei deputati ha approvato un ordine del giorno collegato al Decreto Sviluppo che impegna il Governo ad assumere le misure idonee affinché il modello procedurale da noi proposto possa essere utilizzato per le opere di Expo 2015.
Questo fatto conferma la qualità del lavoro fin qui svolto e ci convince a proseguire nella direzione di una proposta che, nel rispetto dell’efficienza e della concorrenza, garantisca la migliore qualità del progetto di architettura, il rapido espletamento della procedura di aggiudicazione e favorisca la sicura e celere esecuzione delle opere.
Purtroppo il confronto con EXPO SpA è stato molto difficile e improduttivo : sono passati mesi di appuntamenti mancati, di colloqui negati, di lettere senza risposta .
La decisione di Expo SpA di bandire in modo tradizionale concorsi appalto per le opere di architettura è stata confermata alla conferenza che si è svolta al Made giovedì 6 ottobre col titolo: “Expo 2015: partono i lavori. Il progetto, i bandi, i cantieri”.
Una scelta derivata dalla mancanza di tempo che ha determinato, secondo ormai tristemente note procedure d’urgenza, l’impossibilità per tanti professionisti di esprimersi e alle imprese di partecipare all’evento con un impegno economico consono alla crisi nella quale ci stiamo dibattendo.
E’ evidente che è mancata la volontà politica di proseguire insieme per costruire gli indispensabili approfondimenti tecnici utili a definire un nuovo assetto normativo, mirato concretamente all’interesse collettivo, che avrebbe permesso la crescita di professionalità attraverso criteri di selezione trasparenti e favorevoli alla qualità dell’architettura, all’accesso delle nuove generazioni, alla partecipazione dei progettisti e delle imprese.
Chiediamo al Sindaco, che ha poteri speciali su Expo 2015 e quindi sulle decisioni che si prenderanno, di esprimersi sulla nostra proposta, affinché i 10 mesi di lavoro congiunto tra progettisti e imprese non siano stati, come troppo spesso accade, inutili.
Per questo rinnoviamo, a dir la verità senza molte speranze, la nostra disponibilità a collaborare per raggiungere i risultati auspicati , perché l’opportunità che l’Italia e Milano siano sede di Expo 2015 non abbia come unico scopo la realizzazione dell’evento, ma lasci alla città e ai suoi cittadini un’eredità di funzionalità e di sostenibilità ambientale, dimostrando come il nostro Paese guarda al futuro di un habitat che è patrimonio del mondo.